Mario Sechi, un caso penoso di giornalismo a buon mercato.
Desidero raccontarvi un episodio accadutomi su Facebook alcuni mesi fa.
Una mia amica postava un articolo di Sechi definendolo straordinario, il
pezzo era di una banalitˆ imbarazzante per un Direttore di un quotidiano,
l'avrebbe saputo descrivere meglio qualunque giovane alle prime armi,
era il solito banale riassunto di una situazione politica molto chiara anche ai bambini,
ma per la prima volta, molto curiosamente il buon Sechi accennava con garbate accuse
alla figura di Silvio Berlusconi.
A quella vista esclamavo come come commento: Ò Sechi noÓ, la mia amica mi chiedeva
il perch di quel commento e spiegavo che quando un uomo dopo aver difeso da sempre un delinquente, ne prende le distanze perch in difficoltˆ, mi fornisce un'ulteriore dimostrazione di cosa sia capace l'essere umano pur di salvaguardare i propri interessi.
A quel punto rispondeva piccato lo stesso ÒgiornalistaÓ dicendo che mi vedeva come coloro che avrebbero fucilato tutti quelli che dimostravano intelligenza nel cambiare idea.
Rispondevo all'accusa ponendogli domande precise, ma ecco che come per incanto,
il coraggioso signore non sapendo cosa rispondere, faceva intervenire in sua difesa la sua amica,
la quale giurava sulla serietˆ della persona e che nessuno come lui erano degni di tanta stima.
Inutile dirvi che di fronte a cotanta bassezza, toglievo immediatamente il disturbo.
Un aspetto di costume, ma che denota la grande cultura del Sechi, che non conosceva neanche il mio cognome e quindi con chi stesse parlando, posso assicurarvi che pochi giornalisti anche abbastanza giovani non conoscono il mio cognome e cosa esso abbia significato nella
storia dell'Italia repubblicana, ma non tutti hanno studiato, egli arrivato alla direzione de Il Tempo
non si sa bene con quali credenziali e meriti, rimane il fatto che durante tutto il periodo
in cui ha diretto il quotidiano, questo ha perso ogni anno sempre pi lettori.
Eravamo quasi a ridosso delle elezioni politiche ed ecco che all'improvviso, quanto accaduto in
quei post era presto chiarito. Il mega direttore, grandissimo giornalista, rinunciava alla sua professione, lasciando un vuoto incolmabile nel giornalismo italiano, perche veniva messo come capolista in Senato nella sua regione, la Sardegna, con la lista Monti.
L'uomo deciso a diventar parlamentare, quasi sparisce dagli schermi televisivi, certo di
una elezione che sembra il giusto premio a tanta dedizione perpetrata negli anni nei confronti
di Silvio Berlusconi e del PdL.
Ahim non tutte le ciambelle riescono col buco ed il povero Sechi viene con grande sorpresa
e disperazione dello stesso, trombato.
Non elettto, non pi direttore il Sechi sparisce nel nulla e molto probabilmente chiede
a Monti di essere ripagato per quel danno da lui stesso procurato, Monti non il solito
politico, non ci sente bene quando a parlare sono tristi figuri che pletorano e cos“
l'idillio appena nato destinato a morire tra le lacrime degli spettatori.
Ma ecco che a distanza di alcuni mesi, come se nulla fosse avvenuto, il buon Sechi
torna prepotente in televisione ed indovinate a far cosa? Strano ma vero, causa la sua
immisurabile intelligenza, riesce a rivedere nuovamente il proprio pensiero e torna sui suoi
passi, qual' la strategia migliore per tornare a mangiare, tornare da chi lo aveva sempre
capito ed aiutato. Bene, ce lo troviamo nuovamente a difendere con la solita strafottenza
che lo contraddistingue, il condannato Silvio Berlusconi.
Beato chi sa rivedere le proprie opinioni quando sbaglia, beato chi conosce il
significato della parola coerenza e beato chi sa qual' la differenza tra un uomo perbene ed un voltagabbana degno del massimo disprezzo.
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