Licio Gelli previde tutto da gennaio
Desidero chiarire una volta per tutte (anche se non mi riesce mai) che nessuna personalità italiana è capace o in grado di determinare nessuna strategia in Italia, ciò vale anche per Licio Gelli, così come è valso per Andreotti o altri. Qualunque nome si faccia, anche se apparentemente potentissimo, nel nostro paese, altro non può essere che una sorta di tramite tra la politica americana, israeliana, della Cia piuttosto che del Mossad ed i governi italiani che si sono succeduti dalla nascita della repubblica in poi. Nel caso specifico, Gelli viene molto tempo dopo altri personaggi che hanno avuto un potere infinito. Cominciamo da quello che è considerato da sempre il più grande statista italiano di sempre, Alcide De Gasperi, egli è stato il primo politico a portare sin da subito l'Italia alla rovina, ma all'epoca non potevamo accorgercene. Ricordiamo tutti la famosa foto di De Gasperi negli Stati Uniti con l'assegno di aiuto da parte degli americani nella sua mano, bene, aveva venduto il nostro Paese, il nostro popolo e la nostra storia per un piatto di lenticchie. Ci fu quello che avrebbe potuto essere un grande statista, che provò a fermare le scelte di De Gasperi, si chiamava Dossetti, il quale attraverso i suoi modi religiosamente laici fu sconfitto quando all'interno della D.C. provò a contrastare l'ingresso dell'Italia nella NATO, poiché in modo assai lungimirante vedeva quel passo come una perdita di identità e la voglia di schierarsi che ci avrebbe portato alla rovina. A volte per capire fino in fondo la reale lungimiranza occorrono decenni. De Gasperi inoltre ha una gravissima colpa e non a caso, quella di aver "creato Giulio Andreotti, lo porta al governo che era ancora un bambino, ma badate bene, non perché capace di intravedere in quel giovane doti notevolissime, il motivo fu un altro, Andreotti a partire dal 1945 diventa segretario particolare di padre Felix Morlion, un domenicano belga fondatore della Pro Deo, il servizio segreto dei cattolici europei. La storia di Padre Morlion dovrebbe essere approfondita con grande scrupolo, curiosamente in tutta la sua vita Andreotti non ha mai voluto rilasciare interviste su questa figura molto vicina alla Cia. Come potete osservare le stranezze del nostro Paese hanno radici lontane e quello che osserviamo oggi non sono altro che i rami cresciuti su un albero divenuto una quercia inestirpabile. La gente oggi parla molto di politica, da circa 20 anni si sentono tutti grandi intenditori, ma non conoscono il passato, non conoscono nulla e pensano convintamente, pigramente e presuntuosamente che non gli serva a nulla, poiché sanno già tutto. Se la storia di questo Paese non cambia non è per colpa di qualcuno in particolare, lo stesso Gelli è una figura di passaggio, un passaggio certamente longevo, ma incapace di determinare le sorti di qualcosa, quando si conosce la storia e si conoscono i personaggi è facile fare previsioni, ma sono in pochissimi a detenere questo patrimonio. Se non si sradica la quercia, l'Italia sarà per sempre attraversata da loschi e disponibili figuri pronti ad eseguire gli ordini del più forte, che da sempre in piena autonomia decide il nostro futuro.
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