La televisione che vorrei
Per chi non lo seguisse ancora Webnotte di Repubblica ieri sera ha realizzato ore di spettacolo in onore di Pino Daniele.
Questa sarebbe la televisione che piace a me, dal vivo, minimal, autentica, budget bassissimi, ma tanto talento, spontaneità, creatività, improvvisazione e verità senza rete.
Perché non si fa?
Perché bisogna manipolare lo spettatore, non fargli sapere che esiste il talento, ma proporgli solo marchette a costi altissimi su cui tutti possano "campare".
Scenografie e studi imbellettati lievitano i costi e tolgono quell'eleganza che la sobrietà è capace di donare.
Ci vorrebbero autori capaci e non raccomandati o almeno raccomandati ma capaci, in Italia ci accontentiamo anche di questo.
Non servono i soliti conduttori, ma esperti di musica, cinema, televisione, insomma qualcuno che sappia dar vita ad uno spettacolo vivo, reale, capace di donare spensieratezza d'autore, trasmettere e tramandare le meraviglie che queste arti sono in grado di donare, regalando alla nostra anima qualcosa che possa rendere l'uomo unico e di nuovo o finalmente pronto a recepire il bello.
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