L'ex Br Faranda espone opere a Modica
Il prof: «Sempre la postina del sequestro Moro»
Polemica per l'attenzione riservata all'artista da pubblico e media. Lo storico Barone: «Mi provoca frustrazione»
Fu già invitata 2 anni fa alla mostra da Sgarbi, ha poi scritto e le è stato pubblicato un libro.
Io ho avuto modo di parlarci diverse volte per chiarirci su alcune vicende.
Adriana Faranda vive sul lago in provincia di Roma, a sentirla la sua vita sembra una vita comune, una vita da donna, madre, nonna, da sola con il suo compagno, una vita fatta di difficoltà come molti altri, non ha i soldi per riparare la caldaia, fa fatica a condurre una vita agiata insomma.
Peccato il suo passato nasconda ancora verità, nonostante continui a negare la sua presenza in Via Fani, lei c'era, a mie accuse circostanziate e su una verità sconcertante scende un silenzio imbarazzante, quello di chi non riesce neanche a negare tanto è grave ciò di cui le parlo, perfino una come lei abituata a negare e mentire da quando è nata.
Ora con un po' di facile malizia mi chiedo, se non fosse stata proprio lei, con il suo cognome, le sarebbe mai stato concesso di esporre? Le sarebbe mai stato pubblicato un libro?
Leggendo alcuni dei commenti dei lettori all'articolo del Corriere, ancora si trovano in molti a difendere i brigatisti, "ha pagato" dicono, vero rispondo io, ma solo per quello che si conosce e cioè quello a cui per 35 anni abbiamo voluto credere.
Da sempre l'Italia ha perso la memoria, non ce l'ha nemmeno corta, è un danno cerebrale permanente quello che ha colpito il nostro popolo e le nostre istituzioni da parecchi decenni, non si toccano i nazisti, i neofascisti, i terroristi, i brigatisti, per la nazione hanno tutti pagato il proprio conto con la società, dobbiamo guardare avanti e non possiamo far diversamente, poiché oggi con la crisi, ieri per altre ragioni ci hanno sempre distratto dalla realtà, non "regalondoci" però la verità.
Chi non riesce proprio a distrarsi ed a dimenticare sono però i famigliari delle vittime di tutte le stragi e gli omicidi di stato, loro non sono stati contagiati dallo stesso virus che ha colpito tutti e così ricordano, che volete il dolore perenne non sparisce con un colpo di amnistia o indulto, quello resta lì tuo malgrado, anche dopo decenni si fa sentire senza pietà.
Ed è così che stragisti, assassini, non solo vivono in mezzo a noi, oggi hanno abbracciato quello stile, quella moda, che a destra ed a sinistra tende a premiare tutti, se nella vita sei stato una persona perbene non puoi usufruire delle stesse cose poiché quel concorso per vivere bene lo hanno destinato solo a loro.
Su questa terra non c'è gloria per gli artisti e per le persone unitamente capaci ed oneste, c'è per chi da che doveva essere redento è divenuto quasi redentore.
Che gioia nel non sentirsi fiero di essere italiano e quanta nel gridare che questo è il paese più schifoso del mondo!
Come diceva Gaber "io non mi sento italiano ma purtroppo o per fortuna lo sono". Io mi sento semplicemente un apologo, ma sono certo di disprezzare il popolo italiano.
Di
Anonimo
(inviato il 10/12/2013 @ 11:03:21)
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