Omicidio-suicidio a Milano, padre accoltella alla gola il figlio 16enne poi si toglie la vita
L'uomo, filippino di 43 anni, ha colpito il ragazzo che difendeva la madre anche lei ferita come la figlia 20enne. Nel 2005 era già stato arrestato per omicidio, era uscito dal carcere otto mesi fa, era in prova ai servizi sociali.
I magistrati non vogliono la legge sulla responsabilità civile. Si difendono affermando che non si sentiranno sereni nelle loro decisioni sapendo di poter andare incontro alla richiesta di un risarcimento del danno.
Innanzitutto se si vuole svolgere quel compito delicato che porta a decidere della libertà o meno di un essere umano, non ci si può spaventare per una richiesta di risarcimento, ma piuttosto per un senso di colpa in caso di errore che dovrebbe trascinare la coscienza in un inferno.
Io ora mi chiedo e chiedo ai magistrati, ma la responsabilità penale in un caso come questo ( ne succedono a iosa nel nostro Paese ) non sarebbe quanto mai opportuna?
Un uomo commette un omicidio e dopo soli 8 anni viene assegnato ai servizi sociali?
Che reato occorre commettere per scontare una pena in Italia?
Ora che costui è tornato a colpire, il magistrato che ha firmato per questa decisione non è correo nell'aver elargito la possibilità di uccidere ancora ad un omicida?
Che strano Paese è il nostro gli stragisti sono a divertirsi e nessuno continua a spiegare come mai ad esempio Horst Fantazzini senza essersi mai macchiato di omicidi ha scontato più di 30 anni di carcere prima di morire, dove? Sempre in carcere.