Mentre tutti osservano ed ascoltano l'ennesimo comizio preelettorale di Berlusconi, supportato come al solito, da uno schifoso Bruno Vespa, sono attenti alle solite invettive vili ed ipocrite. Ma per la prima volta nella storia repubblicana, Berlusconi, ci regala una verità attesa da oltre 60 anni, ma ovviamente passa come una meteora, per tornare a parlare delle cose più banali di questo mondo. Un fantomatico delegato della commissione del Senato americano, viene quì, nel nostro Paese, in casa nostra e ci minaccia! Osservate con attenzione lo sguardo demoralizzato, ascoltate il tono dimesso e rassegnato, è la prima volta che osserviamo un Berlusconi così. Il Presidente del Consiglio italiano, è costretto a sottostare al dictat di un semplice "delegato" americano. Se non facciamo ciò che gli americani desiderano, loro ci cancellano dalle loro amicizie, proprio come si fa su FB! Che significato ha tale minaccia? Quello che ha sempre avuto dal dopoguerra ad oggi, omicidi e stragi che hanno condizionato il nostro Paese da sempre, siamo una colonia americana e non dobbiamo dimenticarlo mai! Come mai questa situazione perdura da decenni ed al contrario degli altri paesi europei, noi siamo i soli a sottoporci a tale logica? Ciò che gli italiani si ostinano a non capire o piuttosto a non voler ascoltare, solo perchè si tratta di argomenti troppo importanti, è il fatto che in Italia, da sempre i politici, fatta eccezione per Aldo Moro ed in modo diverso per Bettino Craxi, non godono di tutto il potere decisionale che noi pensiamo. Siamo vittime del terrore, quel terrore che ha accompagnato sempre, qualunque politico italiano, di qualunque colore. Ci troviamo di fronte ad una confessione epocale ed i giornali cosa fanno? Non ne parlano! Noi italiani siamo fatti così, siamo piccini e di fronte ad una notizia tanto grande, preferiamo parlare delle solite cazzate! Sveglia Italia! Ma quale festeggiamento dell'unità, dobbiamo ancora conquistare l'indipendenza e portare verità e giustizia per tutti coloro che sono morti in nome di un paese che non c'è: