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Tutto esaurito
Di M. Cazora  07/01/2013 in Parole senza deferenza
Quante volte nella mia vita ho sentito pronunciare da bocche fetide la parola valori! Da quanti uomini politici è stata usata per ingannare le menti? Quante menti stolte ci hanno creduto, non la prima volta, ma costantemente ed incoerentemente per decenni? Quante di loro celandosi dietro il paravento della rettitudine si sono rese complici di chi li guidava? Ci ritroviamo oggi tutti puntuali ad osservare un'altra noiosa campagna elettorale, facce vecchie (tante), volti nuovi (pochi), ma questo ha poca importanza, vecchi o nuovi tutti assieme si renderanno attori di una farsa che replica da troppo troppo tempo. Lo spettacolo è ormai stantio, puzza di cose antiche, inumidite da un vecchio magazzino che non chiude mai, il guardiano è sempre lo stesso ma sembra non invecchiare mai, lui. L'essere umano o meglio, l'essere italiano, è assai curioso, per lunghi cinque anni non fa altro che lamentarsi, si lamenta della solita brutta politica, dei loro protagonisti, attraverso i più famosi social network è capace di esprimere le critiche più feroci e le vignette più crudeli, denuncia, attacca, insulta, al contempo augura, spera, crede ma, perché c'è sempre un ma, quando la compagnia teatrale rimette in scena dopo oltre 60 anni lo stesso spettacolo, all'improvviso si trasforma peggio di un lupo mannaro. Peggio sì, poiché lo fa consapevolmente e dopo aver cannibalizzato tutti, come per incanto ritrova la sua forma peggiore, di fronte allo schifo urlato per anni, torna a farsi protagonista, si schiera per l'uno o per l'altro, quell'uno e quell'altro che sino al giorno prima avrebbero accompagnato al patibolo. Noi italiani siamo fatti così, non c'è nulla che possa cambiarci e i domatori che ci hanno sempre tenuti a bada nel circo della vita, conoscono esattamente ogni nostra reazione e così non hanno mai paura di entrare nella gabbia, sanno da sempre che non ci troveranno mai i leoni, ma semplici pecore da allevare per tosarle ogni qual volta necessiti. Come possiamo trovare la forza ancora una volta per schierarci? Semplice noi li abbiamo costruiti a nostra somiglianza eleggendo però dei capi branco, ne abbiamo sempre avuto bisogno, dal dopoguerra ad oggi. Rimango ancora stupito dalla stupidità di affermazioni che parlano sempre della stessa cosa: la raccomandazione, ma pensate che al finire degli anni '60 o negli anni '70, per alcuni i nostri padri, per altri più giovani addirittura i loro nonni, non abbiano trovato lavoro per raccomandazione? E' vero, all'epoca era tutto più semplice, c'erano tanti posti di lavoro, ma allora perché si andava dal solito politico democristiano a chiedere il lavoro, una casa, una promozione, di non fare il militare, semplice, funziona da sempre così in questo Paese. Noi ci illudiamo di essere diversi, lo raccontiamo a tutti affinché ci credano, una volta era diverso! Bugie solo bugie ed i più anziani lo sanno benissimo ma se ne vergognano, non avrebbero mai il coraggio di confessare ai propri nipoti di aver vissuto, aver costruito grazie ad una raccomandazione, no, loro no, sono stati diversi, perfetti ed oggi se non riescono a far lo stesso con i loro figli urlano il proprio schifo verso chi invece oggi ci riesce. Quanta ipocrisia in questo popolo, tutti hanno gli stessi bisogni ed è per questo che ancora partecipano, si fanno parte attiva di un cambiamento ripromesso da tutti secondo il ruolo che rappresenta. C'è una cosa che ancora l'italiano si ostina a non voler sentire, sono discorsi troppo difficili, lontani, estranei, l'Italia dal dopoguerra ad oggi è stata semplicemente una colonia americana e chi ha governato questo nostro Paese lo ha fatto sempre e solo attraverso il consenso made in USA, la stessa cosa valeva ieri come vale oggi, per cui alla fine diremo tutti, rubando parte di una splendida canzone di Riccardo Cocciante: "era già tutto previsto, anche l'uomo sceglievi". Come sarebbe ben e bello vedere qualcosa di nuovo, proviamo perlomeno ad immaginarlo, si alza il sipario, gli attori sono sempre pronti per la prima, quando uno, uno solo di loro si accorge che il teatro è per la prima volta vuoto, deserto, gli spettatori non sono andati, avevano come per miracolo lo stesso impegno, tutti assieme, scrivere una nuova pièce ed essere al compimento tutti protagonisti, ma soprattutto registi del nuovo mondo.
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