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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Le mani della 'Ndrangheta sull'Emilia, 117 arresti. Tanti, "troppi" arresti e colpi durissimi negli ultimi mesi ai danni degli uomini e della mafia più vicina ai Servizi. Questo segnale si accompagna all'avvento prorompente e prepotente di Renzi. La "nuova" politica va di pari passo con lo scompaginamento di coloro che hanno fornito garanzie di un certo tipo per decenni al Paese e ad alcuni Paesi "amici" di sempre. Non è semplice pensare ad un ricambio tanto vasto e diffuso. Pensate che come per incanto si possa rinunciare a cifre che si avvicinano sempre di più ai 200 miliardi di € l'anno? Qui gatta ci cova. Quale potrà mai essere il ricambio? Quante lotte e rese dei conti all'interno delle varie intelligence? Per ora non è dato sapersi, ma prima o poi lo scopriremo.
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Di M. Cazora  26/01/2015, in Parole senza deferenza (1674 letture)
Concordia, per Schettino chiesti 26 anni e 3 mesi di reclusione. Il pm: "Dio abbia pietà di lui, noi no" Nove anni per naufragio colposo, 14 per omicidio colposo e 3 per l'abbandono della nave. L'ex comandante non è in aula a Grosseto. Il procuratore: "Incauto idiota". Richiesto l'arresto per pericolo di fuga. La difesa: "Quasi l'ergastolo, manco Pacciani" Oramai anche gli avvocati difensori degli assassinii più efferati hanno scambiato la loro professione per un reality, pur di avere una sola apparizione di pochi secondi in tv sarebbero disposti a qualunque cosa. Gli ho visto fare le figure più meschine, affermare le cose più ignobili, ma gongolavano perché a fronte di poveri innocenti morti, essi potevano coronare il loro sogno di mettersi in mostra, di poter sentire appagato quel senso narcisistico ed attuale che oramai come un virus letale ha colpito l'umanità. Questo bisogno di apparire e non quello di essere di essere capaci denotano una sindrome che affrontata con serietà, dovrebbe portare molti a rivolgersi ad uno specialista per curarsi, al contrario questo mondo offre loro un'opportunità unica: "mi vedono in tv". Schettino ha lasciato morire 33 persone, va in giro a fare il divo e non è peggio di Pacciani? Se fosse questa la condanna e non lo sarà, gli andrebbe di lusso, ma del resto si sa, in Italia non smettiamo mai di stupire ed abbiamo lasciato agli oggetti smarriti quella sana indignazione e capacità di reazione allo schifo che dovrebbe farci crescere come esseri umani. Che Dio non abbia pietà né di Schettino né di quei cretini come il suo avvocato, il quale non afferma cretinerie per difesa, ma per affermare anche il suo bisogno di protagonismo ( non può esser da meno del proprio assistito). Che Dio fermi i reality!
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Di M. Cazora  22/01/2015, in Parole senza deferenza (1690 letture)
"Corona è un uomo molto sofferente - hanno spiegato gli avvocati Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra - con problemi seri dal punto di visto psicologico e psichiatrico." Potremmo dire meglio tardi che mai, peccato se ne accorgano ora che è in carcere e non abbiano fatto nulla per curarlo prima quando secondo molti era "sano" ed in grado di delinquere. Inutile o quasi sottolineare che questo mondo che gira al contrario trova spazio sui media per questo squallido soggetto e non per chiunque soffra molto più lui nelle carceri italiane. Abbiamo detenuti malati di cancro o aids che ricevono continui no da parte dei magistrati per poter scontare la propria pena al di fuori di quelle mura, per Corona si mobilitano tutti. Don Mazzi; noto per aver scambiato il piccolo schermo nel suo luogo di culto, dimenticando che la Chiesa è la casa del Signore; si dichiara pronto ad accorglierlo a braccia aperte per curalo ed evidenzia come chi ha commesso reati peggiori di quelli del suo amico sia fuori,ma io trovo che la cosa giusta giusta sarebbe che scontassero tutti delle vere pene in relazione al reato commesso, senza troppe attenuanti o benefici come previsto dal Codice Penale o dallo stato d'animo di chi giudica. Viene inoltre fatto notare che è un grande contribuente, quest'anno ha versato un milione di euro al Fisco, due considerazioni, ha guadagnato tutto onestamente? chi è un grande contribuente ha diritti diversi diversi di fronte alla legge? Come al solito noi italiani sappiamo farci notare per la nostra bassezza morale, capaci di urlare per i presunti diritti di un delinquente mediatico, ma totalmente inermi di fronte a ciò che affligge il mondo ed il nostro Paese. E qualcuno ancora crede che l'Italia possa crescere, guai ad affermare il contrario come faccio io da troppo tempo, si passa per disfattisti o nella migliore delle ipotesi pessimisti, a qualcuno viene forse in mente il termine realista? Un Paese ha bisogno prima ancora di una politica economica nuova, di una base culturale sana, capace di poter trasmettere gli stimoli giusti ad una società malata piuttosto che utilizzare come metodo continuo l'elettroshock intontendo ulteriormente menti già stracolme di "principi" malsani ed intorpiditi da un'ignoranza ed un'educazione che poco si addicono alla speranza di qualcosa che cambi e si muova nella giusta direzione. Noi restiamo e resteremo sempre per indole un popolo che viaggia tutta la vita contromano.
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Di M. Cazora  18/01/2015, in Parole senza deferenza (1789 letture)
Civati: ''A Cofferati risposte volgari, dovremmo dimetterci tutti'' Parto dal presupposto che non trovo di nessuna rilevanza dichiarazioni politiche in questo Paese, da qualunque parte esse vengano, per il semplice fatto che non mi va più da anni di continuare a perseguire la nociva tentazione che molti coglie di proporre cure per uno Stato che non è malato bensì morto. E' morto sul nascere, già con la strage di Portella della Ginestra, figuriamoci oggi che oltre ad aver perso sovranità è anche fallito economicamente. Trovo però molto interessante questa frase di Civati, perché ben rappresenta questi 70 anni di storia repubblicana. Lo so, "stiamo" per eleggere il Capo dello Stato, l'Italia va a picco, c'è sempre bisogno di un grande senso di responsabilità. Se in questo immondo e strano girone chiamato Penisola, gli uomini che detenevano e detengono posti di responsabilità, se il popolo che ha da sempre la maggior responsabilità riguardo la nostra storia, poiché ne è l'attore protagonista, avessero compiuto scelte coerenti, coraggiose, rispettose, non diremmo a chi compie un gesto che definiamo giusto ed esemplare: bravo! Tu hai avuto la forza di farlo ora "dovremmo", no ora lo facciamo tutti e lo facciamo per davvero. A volte il senso del dovere e della responsabilità ci dovrebbe condurre a comprendere che la storia non si fa con le cose non dette, con le cose non fatte, piuttosto mettendo chi crede di essere padrone del mondo di fronte a qualcosa che mai si sarebbe aspettato di dover affrontare, per il semplice fatto che non ha mai avuto a che fare né con il proprio coraggio né con quello degli altri. Totò recitava "siamo uomini o caporali?" Questo paese ha conosciuto quasi solamente caporali, gli uomini veri di contro sono stati uccisi o emarginati. Civati non lo chiedo a te perché so che non ne saresti mai capace, vorrei tanto chiederlo al popolo, ma sarebbe tempo perso, dimettetevi tutti e lottate per le cose giuste, per un futuro sano, poi mi domando: ma qualcuno lo desidera veramente un mondo sano a parte la propria di salute? Io mi sono dimesso da un pezzo, non serve certo a nulla, ma almeno non mi fa sentire complice di nessuno e non venitemi a raccontare che se tutti facessero come me questo Paese non cambierebbe mai, lo osservo da decenni purtroppo e non mi mi sono accorto di nessuno che mi abbia mostrato non solo come si cambiano le cose, ma non ho visto arrivare nessuno che volesse davvero cambiarle, non dimenticate che la Politica è quel che è ed è sempre stata, ma il popolo se ne è sempre servito per farsi rappresentare, in Italia sembri non votare mai nessuno, sembra un insieme di gente, di tifosi, che però spesso dopo aver scelto l'allenatore e la squadra, sappiano dare solo la colpa a chi scende in campo.
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Di M. Cazora  14/01/2015, in Parole senza deferenza (4323 letture)
Per chi non lo seguisse ancora Webnotte di Repubblica ieri sera ha realizzato ore di spettacolo in onore di Pino Daniele. Questa sarebbe la televisione che piace a me, dal vivo, minimal, autentica, budget bassissimi, ma tanto talento, spontaneità, creatività, improvvisazione e verità senza rete. Perché non si fa? Perché bisogna manipolare lo spettatore, non fargli sapere che esiste il talento, ma proporgli solo marchette a costi altissimi su cui tutti possano "campare". Scenografie e studi imbellettati lievitano i costi e tolgono quell'eleganza che la sobrietà è capace di donare. Ci vorrebbero autori capaci e non raccomandati o almeno raccomandati ma capaci, in Italia ci accontentiamo anche di questo. Non servono i soliti conduttori, ma esperti di musica, cinema, televisione, insomma qualcuno che sappia dar vita ad uno spettacolo vivo, reale, capace di donare spensieratezza d'autore, trasmettere e tramandare le meraviglie che queste arti sono in grado di donare, regalando alla nostra anima qualcosa che possa rendere l'uomo unico e di nuovo o finalmente pronto a recepire il bello.
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Ed anche Francesco Rosi ci lascia, il Maestro però non ci abbandona, ci lascia in eredità capolavori che il cinema italiano ricorderà per sempre. Così avanti e così attuale, coraggioso e straordinariamente talentuoso. Il tempo trascorre inesorabile e per coloro che sono dotati della capacità di distinguere una rara predisposizione al bello, all'unico, che solo pochi sono in grado di realizzare, il privilegio aldilà dell'età della generazione, ci fa comprendere che non si tratta di mera ed infruttuosa nostalgia ciò che ci porta a notare con enorme tristezza ed impotenza che i grandi se ne vanno ed i piccoli restano. Costoro non cresceranno mai perché non ne hanno le peculiarità, ciò nonostante domineranno incontrastati l'oggi ed il domani con lavori squallidi che arriveranno alla gente facendo perdere o addirittura privando da sempre i giovani del bello. Un enorme gratitudine quindi a Rosi per averci mostrato delle meraviglie, ma una triste considerazione, le sue come altre opere grandiose, non sono riuscite a farci crescere, non ne abbiamo fatto tesoro, anzi le abbiamo ignorate ed abbiamo preferito la strada facile e squallida che ci ha portato al punto in cui ci troviamo.
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Di M. Cazora  17/12/2014, in Parole senza deferenza (2569 letture)
Marò: Gentiloni: "Obbligati a reagire in modo fermo e unitario". Ho sempre guardato con occhi impietosi a chi si comporta in modo forte con i deboli e debole con i forti. L'Italia è da sempre così, la sua storia secolare ce lo insegna. La vicenda tristemente spiacevole ( per i due pescatori indiani uccisi ) è l'ennesima riprova di come l'essere umano sia capace di tutto pur di raggiungere i propri scopi, passando sopra tutto e tutti. In un mondo nel quale dopo circa 5 milioni di anni l'uomo invece di progredire regredisce, le dichiarazioni diplomatiche italiane non sorprendono più. Mi viene in mente l'incontro avvenuto ieri a Roma tra Renzi e Netanyahu. Accolto ovviamente con tutti gli onori anche da Kerry lo stesso dichiarava: "Ho detto a Kerry che i tentativi dei palestinesi e di alcuni Paesi europei di imporre condizioni a Israele avranno il solo effetto di deteriorare la situazione nella regione e rappresentano un pericolo per noi. Per cui ci opporremo con vigore". Eccoci tutti uguali ad azzannare il prossimo con la pretesa sentita e giustificata, di non rispettare le regole perché ognuno di noi ne è sopra o si sente in diritto di esserlo. Se dopo 5 milioni di anni, ripeto, l'uomo non ha ancora capito che aldilà del proprio credo religioso chi uccide non per difendersi merita il giudizio della comunità attraverso tutti gli strumenti necessari, allora non possiamo aspettarci che le generazioni attuali e future possano sapere cosa sia il senso del dovere ed il rispetto verso il prossimo. L'Italia in 80 anni quasi di storia repubblicana è il Paese nel quale si sono "osservate" più stragi ed omicidi impuniti tra tutti i paesi "occidentali". Eppure nonostante non vi sia una verità processuale, perché mai voluta, conosciamo bene i colpevoli. Pensare che se partiamo da lontanissimo, 1º maggio 1947, strage di Portella della Ginestra, sappiamo che nonostante il braccio di un fantomatico Salvatore Giuliano, bandito forse poi ucciso dai Carabinieri (ancora non lo sappiamo) la mente fu quella della Cia. Ottanta anni ed ancora non si può dire la verità. Strage del Cermis (http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_del_Cermis) i governi Italiani sempre in assoluto silenzio di fronte ai forti. La statunitense Amanda Knox accusata e condannata in primo grado per l'omicidio di Meredith Kercher avvenuto in Italia, oggi se ne sta tranquillamente a casa sua e se venisse condannata in cassazione sempre lì resterebbe, poiché nulla potremmo fare e nulla faremmo nei confronti del nostro "amico americano. Per gli assassini e per le vittime quindi il pendolo si ferma laddove noi desideriamo. E' singolare che al posto della giustizia prevalga l'ipocrisia della viltà o dell'arroganza. Questa volta l'italia ha preso un brutto granchio, pensava di sentirsi forte nonostante la colpa e di comportarsi da tale con un Paese che riteneva e ritiene "minore" ( rievoca brutti ricordi ). Dall'inizio di questa storia si è trovata di fronte invece un' India orgogliosa di far valere i propri diritti e quelli del suo popolo. Ci dichiariamo da sempre un grande Paese, come fossimo unici, speciali e agli occhi del mondo, anche se un mondo sbagliato, ci mostriamo per ciò che siamo veramente e non perdiamo mai l'occasione di farlo. Insomma per usare una metafora che sicuramente è sentita ancor di più in India, l'Italia pensava di aver preso la vacca per la coda ed invece si è ritrova con il toro per le....... Da sempre siamo stati un popolo con i pantaloni abbassati ed all'improvviso vogliamo gridare che in questa casa chi porta i pantaloni siamo noi. Siamo ridicoli, se non fosse che c'è da piangere ancora per i poveri pescatori indiani e per la sofferenza delle loro famiglie ed inoltre inseguiamo un mondo marcio invece di trovare il coraggio di distinguerci e non cogliamo una grande opportunità, quella di mostrare ai Potenti, come si comporta un popolo civile.
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Di M. Cazora  17/11/2014, in Parole senza deferenza (1305 letture)
L'Italia è la meta preferita dagli zombie, pare che ci abbiano portato la residenza oltre 60 milioni di loro. Da un recente sondaggio l'Italia risulta essere scelta per il nuovo clima che lascia sempre più morti, per una soglia di povertà che lascia gli abitanti privi di qualunque difesa ed infine per la oramai (anche se non acclamata) certezza di una rovina totale che lascerà sul campo solo cadaveri.
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Omicidio-suicidio a Milano, padre accoltella alla gola il figlio 16enne poi si toglie la vita L'uomo, filippino di 43 anni, ha colpito il ragazzo che difendeva la madre anche lei ferita come la figlia 20enne. Nel 2005 era già stato arrestato per omicidio, era uscito dal carcere otto mesi fa, era in prova ai servizi sociali. I magistrati non vogliono la legge sulla responsabilità civile. Si difendono affermando che non si sentiranno sereni nelle loro decisioni sapendo di poter andare incontro alla richiesta di un risarcimento del danno. Innanzitutto se si vuole svolgere quel compito delicato che porta a decidere della libertà o meno di un essere umano, non ci si può spaventare per una richiesta di risarcimento, ma piuttosto per un senso di colpa in caso di errore che dovrebbe trascinare la coscienza in un inferno. Io ora mi chiedo e chiedo ai magistrati, ma la responsabilità penale in un caso come questo ( ne succedono a iosa nel nostro Paese ) non sarebbe quanto mai opportuna? Un uomo commette un omicidio e dopo soli 8 anni viene assegnato ai servizi sociali? Che reato occorre commettere per scontare una pena in Italia? Ora che costui è tornato a colpire, il magistrato che ha firmato per questa decisione non è correo nell'aver elargito la possibilità di uccidere ancora ad un omicida? Che strano Paese è il nostro gli stragisti sono a divertirsi e nessuno continua a spiegare come mai ad esempio Horst Fantazzini senza essersi mai macchiato di omicidi ha scontato più di 30 anni di carcere prima di morire, dove? Sempre in carcere.
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Di M. Cazora  08/08/2014, in Parole senza deferenza (1075 letture)
"Oggi ho autorizzato bombardamenti aerei mirati in Iraq per colpire i terroristi, proteggere il personale americano e prevenire un potenziale genocidio. Ho autorizzato anche il lancio di aiuti umanitari a favore della popolazione irachena in difficoltà", ha affermato il capo della Casa Bianca in una dichiarazione in diretta tv. "Non potevamo chiudere gli occhi", ha proseguito, precisando che i caccia americani entreranno in azione "se necessario e i bombardamenti saranno mirati". Sempre più curioso questo Premio Nobel per la Pace, deve probabilmente soffrire di una forte miopia, strano che chi occupa la Casa Bianca non sia visitato da un bravo oculista. Nel frattempo da decenni in Palestina si consuma l'inverosimile ma a costui è stato consigliato di indossare occhiali scuri e di non sforzare la vista, potrebbe essere dannoso esporsi a raggi solari.
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